Progetti

SICILIAN MICRO AND NANO TECHNOLOGY RESEARCH AND INNOVATION CENTER “SAMOTHRACE”

Fondo: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 4, Componente 2, Investimento 1.5 “Ecosistemi dell’innovazione” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU

Durata: triennio 2022-2025

La linea prioritaria dell’ecosistema Samothrace rientra nell’ambito dell’area “Digitale, Industria e Spazio” del Piano Nazionale della Ricerca (PNR). L’obiettivo principale è far leva sulla consolidata vocazione del territorio siciliano nel campo della microelettronica e delle micro e nano tecnologie per portarla a un livello più alto e diffuso che possa avere un impatto significativo e tangibile sullo scenario industriale dell’isola e sull’intera società. L’insieme delle attività si sviluppa, infatti, attorno al filo conduttore delle micro e nano tecnologie, della microelettronica, dei materiali, dei microsistemi e dispositivi, cumulando metodologie e applicazioni e indirizzandole verso sei aree principali: energia, salute, mobilità intelligente, ambiente, patrimonio culturale e agricoltura intelligente. Il progetto riunisce 28 partner tra cui 4 università, 5 istituti di ricerca, 4 grandi aziende di livello internazionale e 10 piccole e medie imprese. L’Università di Catania è il soggetto proponente capofila del progetto.

Quasi 120 milioni di budget da impiegare in tre anni, assunzioni previste per 115 ricercatori, 70 borse di dottorato di ricerca, 8 milioni di euro per bandi “a cascata" destinati a ulteriori realtà industriali da coinvolgere; e poi 9 progetti ‘raggio’ (spoke) che fanno leva sulle tecnologie abilitanti della micro e nanoelettronica ma si articolano poi in sei aree di applicazione: Energia, Ambiente, Smart Mobility, Sistemi intelligenti per l'agricoltura di precisione, Salute, Beni culturali.

Il Dipartimento Di3A è attivamente impegnato nello spoke 1 del progetto con il coordinamento del WP5 “Smart Systems for Precision Agricolture” da parte della prof.ssa Simona Consoli, ordinario di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico Forestali. Il Di3A coordina inoltre il pillar su “Precision Agriculture” trasverale su tutti e 9 gli spoke di Samothrace. Il coordinamento del pillar è della prof.ssa Simona Consoli, (Di3A) e della dott.ssa Sebania Libertino (CNR IMM HQ).

Sulle tematiche di Samothrace sono stati finanziati, per il Di3A, 3 posizioni di RTDA e 4 assegni di ricerca.

Sito WEB: https://www.samothrace.eu/

Ulteriori informazioni ed eventi: https://www.unictmagazine.unict.it/comunicati_stampa/ecosistema-dell%E2%80%99innovazione-%E2%80%9Csamothrace%E2%80%9D-al-monastero-dei-benedettini-il-kick

Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura (AGRITECH)

Fondo: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Missione 4, Componente 2, Investimento 1.4 “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali di R&S" su alcune Key Enabling Technologies” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU

Durata: triennio 2022-2025

Responsabile per Unict: Alessandra Gentile, professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree [AGR/03]

Il progetto è incentrato sull’impiego delle tecnologie abilitanti per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari, con l’obiettivo di favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, lo sviluppo delle aree marginali, la resilienza e la multifunzionalità dei sistemi agricoli, forestali e zootecnici, la sicurezza, la qualità, la tracciabilità e la tipicità delle filiere agroalimentari, soprattutto nelle aree a vocazionalità territoriale.

Il Centro coinvolge 28 università, 5 centri di ricerca e 18 imprese. L’ente promotore del Centro Nazionale AGRITECH responsabile dell’Hub nazionale è l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

L’Università degli Studi di Catania, in qualità di ente fondatore del centro AGRITECH, svolgerà attività di ricerca relative agli SPOKES 2, 3 e 5, riguardanti la definizione di metodi di coltivazione e di protezione in grado di ridurre l’utilizzo degli input in agricoltura (fertilizzanti, prodotti fitosanitari, acqua, energia) attraverso l’adozione di tecniche di precisione e fornendo strumenti di supporto decisionale agli agricoltori anche mediante l’individuazione di varietà resistenti alle principali avversità biotiche ottenute da specifici programmi di miglioramento genetico o individuate nell’ambito della biodiversità che la Sicilia esprime. Le attività di ricerca saranno svolte su agrumi e pomodoro, colture di grande rilevanza per la Sicilia.

Le attività di ricerca riguarderanno anche il settore delle produzioni animali e focalizzeranno l’attenzione sulle tecniche di agricoltura di precisione (sensori di rilevazione aziendale di gas climalteranti o di parametri comportamentali indicatori di benessere), sul miglioramento della resilienza dei sistemi zootecnici al cambiamento climatico (ricerche sui sistemi colturali e sulle razze allevate), sulla ricerca di risorse alimentari alternative a quelle di importazione secondo i principi dell’economia circolare, sulla valutazione delle misure di mitigazione sulla sostenibilità socio-economica delle aziende.

Il Centro AGRITECH nasce con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’agricoltura italiana e in particolare quella siciliana più competitiva, resiliente e sostenibile. Vuole collegare infrastrutture di ricerca in agricoltura disponibili a livello nazionale, utilizzare le tecnologie abilitanti per migliorare produttività e sostenibilità, oltre a promuovere transizione ecologica e digitale, collaborare con le imprese per aumentare la resilienza e la competitività economica nel settore agroalimentare e formare la prossima generazione di studiosi nel settore, garantendo il capitale umano, le competenze e le infrastrutture di ricerca necessarie per affrontare le sfide future.

Sulle tematiche del progetto AGRITECH sono state finanziate 6 posizioni per RTDA, 8 assegni di ricerca e 6 borse di dottorato.

Contributo a favore di UNICT: 5.524.694,00 €

Ulteriori informazioni ed eventi: https://www.unict.it/it/comunicati_stampa/unict-partner-del-centro-nazionale-di-ricerca-agritech

The Technology Transfer and Capitalization of Water Energy Food NEXUS - WEF-CAP

Finanziamento: WEF-CAP è finanziato da EU all'interno di un programma ENI CBC Med
Durata: 24 mesi (1 settembre 2021 - 31 agosto 2023)
Budget: 1 M€ (1.1 M€ in totale)
Coordinatore Unict: Santa Olga Cacciola, professore Ordinario di Patologia Vegetale [AGR/12]

Web Site: https://www.enicbcmed.eu/projects/wef-cap

Il Di3A partecipa a un consorzio che include Giordania, Tunisia, Grecia, Spagna, Egitto e Francia nell'ambito del progetto Technology Transfer and Capitalization of Water Energy Food Nexus (WEF-CAP) che fa parte del Programma ENI CBC MED sostenuto dall'Unione Europea.

Coordinato dalla Royal Scientific Society, questo progetto affronta gli aspetti relativi alla sostenibilità nella regione EU-MED, alla sicurezza alimentare, all'ambiente, all’inclusione e alle pari opportunità, ma anche le problematiche relative all’integrazione del Sud del Mediterraneo nelle attività produttive della Regione.

INFORMAZIONI SUL PROGETTO

Il contesto

Entro il 2050, si prevede che lo squilibrio alimentare nell'UE-MPC raggiungerà il 60%. La gestione sostenibile delle risorse idriche è strettamente correlata alla sicurezza alimentare, poiché il 70% dei consumi globali di acqua dolce è dovuto all'agricoltura. L'energia svolge un ruolo fondamentale nella produzione/distribuzione degli alimenti e nell'estrazione/trattamento/fornitura di acqua. Le proiezioni climatiche al 2050 indicano un aumento medio della temperatura di 2°C, che porterà a un calo del 5-10% delle precipitazioni e a una maggiore frequenza di eventi climatici estremi, con il rischio di dimezzare la produzione agricola entro il 2100. Oltre all'incertezza politica, al rallentamento economico generalizzato e all'instabilità macroeconomica, la regione EUMPC necessita anche di un adattamento della società ai cambiamenti climatici attraverso nuovi approcci intersettoriali per gestire le risorse energetiche/idriche e produrre in modo efficiente più cibo per una popolazione in aumento. La regione presenta una crescita squilibrata, deficit occupazionali, disoccupazione giovanile e inadeguatezza delle competenze acquisite. Inoltre, la recente pandemia COVID19 ha messo in luce la fragilità delle catene di approvvigionamento, l'importanza della produzione localizzata, l'importanza degli investimenti e della capitalizzazione delle tecnologie abilitanti fondamentali e la necessità di favorire i gruppi vulnerabili.

Sulla base di questa realtà, la necessità di promuovere e capitalizzare le innovazioni WEF NEXUS è sempre più fondamentale per la crescita sociale ed economica e la resilienza, e per migliorare le politiche di uno sviluppo economico e sociale inclusivo e sostenibile. Poiché l'innovazione è da tempo considerata un motore per la crescita economica, sono state sviluppate/dimostrate numerose innovazioni/tecnologie nei settori dell'acqua, dell'energia e dell'agroalimentare, sostenute dall'UE (attraverso la maggior parte dei programmi e delle priorità) e da altri, anche se permane un divario tra ciò che viene dimostrato e ciò che viene capitalizzato. Per colmare questo divario, sono stati sviluppati e sperimentati strumenti che consentono il trasferimento tecnologico e la commercializzazione (ad esempio, le metodologie NETKITE).

Obiettivo Generale

WEF-CAP ha individuato l'opportunità di capitalizzare in modo efficiente le pratiche del WEF NEXUS (e gli strumenti e le metodologie di commercializzazione), consolidando un metacluster regionale che favorisce la cooperazione e il trasferimento di tecnologie, integrando al contempo l'impatto delle politiche per una crescita guidata dall'innovazione, sostenendo così in modo efficace l'istruzione, la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione. I successi del passato sotto forma di tecnologie, prodotti, pratiche, politiche e metodologie saranno catturati, analizzati, catalogati, diffusi e mobilitati verso una maggiore efficienza delle risorse, la crescita economica e lo sviluppo di nuove politiche, moltiplicando così l'impatto verso uno sviluppo economico, sociale e territoriale giusto, equo e sostenibile. Questo nuovo approccio multilivello che combina innovazioni, cluster e politiche affronta la priorità A.2.1 in modo olistico, sinergizzando con molte altre priorità di sviluppo.

Partners

 

Dal campo alla stalla: proteaginose alternative alla soia per il settore delle produzioni biologiche

PROTAGONISTI

Bando: Avviso pubblico per la concessione di contributi finalizzati allo sviluppo del settore dell’agricoltura biologica attraverso la realizzazione di progetti di ricerca rispondenti alle tematiche prioritarie di Ricerca e Innovazione individuate nel “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”.

Tematica: Sistemi colturali diversificati e sostenibili finalizzati alla produzione di proteaginose, foraggi ed alimenti ad elevato valore nutrizionale per la filiera zootecnica

Coordinatore di progetto: Salvatore Luciano Cosentino, Professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee

Durata: 36 mesi

Il progetto di ricerca, condotto dalle Università di Bologna e di Catania con la collaborazione di cinque aziende agricole ad indirizzo foraggero-zootecnico in regime di agricoltura biologica, si propone di studiare la possibilità di selezionare proteaginose idonee per gli ambienti italiani diverse dalla soia ai fini della produzione di mangimi per l’alimentazione di bovini e caprini per la produzione di latte.

Il progetto ha una durata di tre anni e viene svolto in due regioni italiane, Emilia Romagna e Sicilia. In Emilia Romagna sarà posto allo studio il pisello proteico e in Sicilia il favino dove, attraverso tecniche di miglioramento genetico partecipativo, saranno sviluppate varietà multilinea nelle cinque aziende foraggero-zootecniche con bovini e caprini per la produzione di latte. In queste aziende in un sistema policolturale avvicendato saranno studiate, inoltre, nuove tecniche agronomiche e valutate diverse tipologie di mangimi che verranno somministrati ai bovini e caprini presenti in azienda e varrà analizzato il latte prodotto ed altri parametri relativi agli animali.

Il progetto prevede la valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale e la divulgazione dei risultati attraverso attività di diffusione, tra le quali è compresa la realizzazione di un “Disciplinare per la coltivazione di favino/favetta o pisello proteico e orzo in regime biologico in ambienti del Sud e del Nord Italia”, di un “Manuale tecnico operativo di supporto ai gruppi di coltivatori coinvolti in attività di selezione partecipata di popolazioni di favino/favetta e di pisello proteico” e di un “Disciplinare per l’utilizzo di favino/favetta e pisello proteico in alternativa a fonti proteiche extracomunitarie in razioni alimentari di bovini da latte e caprini”.

Sono previsti inoltre, incontri, seminari, azioni dimostrative di “campo” con aziende operatori e associazioni, test e strumenti formativi, albi, liste, registri ed altri documenti utili allo sviluppo della normativa di settore ed alla corretta applicazione dei regolamenti sull’agricoltura biologica.


TDMp_TransMed - Mediterranean Traditional Dairy and Meat products
Percorsi formativi transnazionali per lo sviluppo delle filiere lattiero-casearie e delle carni nei settori di allevamento tradizionali

Programma Operativo: FSE - Fondo Sociale Europeo Sicilia 2014- 2020
Bando Istruzione Superiore: Avviso 2020 – Decreto del Direttore Generale Prot. n. 0043457 del 23-12-2020
Responsabile per UniCt: Giuseppe Licitra, Professore ordinario di Zootecnica speciale [AGR/19]

In armonia con le azioni della Strategia Unione Europea – Unione Africana (2020), l’obiettivo del progetto TDMp_TransMed è quello di attivare un percorso formativo di scambio e potenziamento reciproco transnazionale delle conoscenze e competenze relative allo sviluppo delle filiere lattiero-casearie e delle carni nei settori di allevamento tradizionali. Gli obiettivi specifici sono: formazione di esperti per lo sviluppo di ricerca e innovazione, nell’ambito dei sistemi di allevamento, della caratterizzazione e certificazione dei prodotti e relativa valorizzazione (marketing e comportamento dei consumatori), digitalizzazione, crescita e competitività delle PMI, nelle aree del Mediterraneo, atte a promuovere le produzioni tradizionali sostenibili e tutelare il territorio, il benessere animale e la salute dei consumatori finali. Gli Atenei partner di progetto Université Frères Mentouri de Constantine INATAA, Institut National Agronomique de Tunisie INAT, Institut Agronomique et Veterinaire Hassan IAV Hassan II appartengono ai seguenti Paesi della Sponda Sud del Mediterraneo: Algeria, Marocco e Tunisia. Il programma didattico e di mobilità prevede la partecipazione di 21 unità provenienti dai 3 Paesi per intraprendere un percorso formativo (a distanza e frontale) articolato in diverse fasi:

  1. Didattica a distanza e e-learning
  2. Formazione residenziale
  3. Apprendimento collaborativo
  4. Insegnamento capovolto
  5. Mobility for training
  6. Project work.

Le tematiche da sviluppare sono:

  • Cultura e sostenibilità (studio filiere lattiero-casearie e carni nei settori di allevamento tradizionali)
  • Apprendimento delle tecnologie e modelli di valorizzazione (analisi di laboratorio per la caratterizzazione e la certificazione dei prodotti; software di alimentazione animale e gestione degli allevamenti ed elaborazione dati; analisi del benessere animale; modelli di caseificazione, stagionatura e tracciabilità dei prodotti; sviluppo dei disciplinari per il riconoscimento delle DOP/IGP/STG/PAT e/o modelli equivalenti nei Paesi partner; modelli di analisi sul comportamento dei consumatori e sui principi di marketing e comunicazione)
  • Promozione (analisi dei canali commerciali dei prodotti di origine animale nei Paesi partner e sviluppo condiviso di strategie di marketing per i prodotti tradizionali)
  • Mobility for training (trasferimento delle conoscenze teoriche in pratiche reali)
  • Project Work (sviluppo di un elaborato d’interesse multilaterale condiviso che consolidi il rapporto tra partecipanti e mondo dei produttori).

Contributo a favore di UNICT: 140.000,00 €

La sistesi in francese del progetto è disponibile qui.


COWTECH – INNOVAZIONI TECNOLOGICHE NEGLI ALLEVAMENTI PER BOVINE DA LATTE: SVILUPPO DEL PROTOTIPDI UN SISTEMA AUTOMATICO DI MONITORAGGIO DEL COMPORTAMENTO DELLE BOVINE PER IL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE E DELLE PRESTAZIONI PRODUTTIVE E RIPRODUTTIVE

PO FESR Sicilia 2014 – 2020, Asse 1, Azione 1.1.5 (dicembre 2020 – giugno 2023)

Oggigiorno, l'internet delle cose trova sempre più consenso pubblico e rappresenta, una crescente occasione di sviluppo per tanti settori, come ad esempio la sanità, i trasporti, la pubblica amministrazione. Il concetto di base di IoT è che gli oggetti ("cose") possono interagire con la rete e trasferire dati e informazioni al fine di migliorare i servizi sul territorio.

Attraverso la collaborazione sinergica tra partner aziendali di alta connotazione ICT (T.net Italia SpA, Homatron S.r.l., Vicosystems S.r.l.) e partner di ricerca scientifica a spiccata vocazione territoriale Università degli studi di Catania (Dipartimento di Agricoltura e Ambiente e Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica) e il Centro di ricerca per la filiera lattiero-casearia  (Corfilac), il progetto CowTech ha l'obiettivo di estendere il paradigma IoT (Internet of Things) alle aree rurali ad elevata vocazione zootecnica, con particolare riferimento a quelle interessate dalla presenza di allevamenti per bovine da latte. Si ritiene, infatti, che, nell'ambito del mercato globale, l'innovazione tecnologica acquisita dalle aziende partner in virtù della collaborazione con gli enti di ricerca, e trasferita agli allevamenti per bovine da latte tramite il progetto CowTech potrebbe rivestire un ruolo trainante per lo sviluppo di due importanti filiere agroalimentari siciliane, quella del latte e quella dei prodotti caseari, di cui gli allevamenti per bovine da latte ne costituiscono il primo anello.

Tutti gli allevamenti da cui proviene il latte destinato all'alimentazione umana o all'industria lattiero-casearia devono necessariamente rispondere a requisiti stabiliti dalle norme vigenti. Tra questi, di particolare importanza, quelli relativi al benessere degli animali che non devono essere portatori di malattie trasmissibili all'uomo o presentare danni fisiologici tali da alterare la qualità del latte.

L'obiettivo di CowTech, pertanto, sarà perseguito mediante lo sviluppo di un prototipo di sistema automatico basato su una infrastruttura di rete wireless e su sensori indossabili che consenta il monitoraggio del comportamento di bovine da latte, finalizzato al miglioramento del benessere e delle prestazioni produttive e riproduttive. Il prototipo sviluppato in CowTech funzionerebbe secondo una logica di sistema e non di singola azienda. I dati acquisiti dalle diverse aziende (Big Data) mediante il prototipo, infatti, saranno raccolti su un "cloud" ed elaborati dal sistema stesso al fine di fornire un servizio "intelligente", omogeneo dal punto di vista delle risposte prodotte e fornite agli allevatori presenti nella porzione di territorio dotata della infrastruttura.

Contributo a favore di UNICT: 665.005,00 €

https://www.tnet.it/cow-tech/


Smart dairy farming: innovative solutions to improve herd productivity

PRIN 2017 (2019 – 2022)

L’identificazione del periodo fertile delle bovine da latte è un’esigenza sempre più pressante per gli allevatori che, spesso, sono tenuti a riconoscere visivamente il momento ottimale per sottoporre l’animale all’inseminazione artificiale il cui fallimento comporta rilevanti perdite economiche per l’azienda. Insieme all’analisi di altri parametri fisiologici, l’individuazione della fase estrale può avvenire monitorando l’attività motoria delle bovine da latte poiché essa generalmente subisce un significativo incremento. L’obiettivo del progetto è quello di mettere a punto un prototipo di sistema automatico per il rilevamento degli estri basato su sensori indossabili installati in collari e podometri. I parametri climatici dell’ambiente di allevamento saranno rilevati al fine di mettere in relazione la fase estrale con l’eventuale insorgenza di stress da caldo.

https://dairysmart.unimi.it/team/


Miglioramento delle produzioni agroalimentari mediterranee in condizioni di carenza di risorse idriche - Water4AgriFood

Decreto Direttoriale 689 del 20/5/2020 (Ministero dell’Università e della Ricerca, Segretariato Generale Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati)
Durata 30 mesi (dal 07/10/2020)

Obiettivo principale del progetto Water4AgriFood è quello di proporre soluzioni applicabili per assicurare la produttività dei sistemi colturali del Mezzogiorno anche in condizioni di carenza idrica. Il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, in particolare, insieme al CREA (capofila) e al partenariato composto da Enti pubblici e imprese private, è impegnato nelle seguenti attività: Utilizzo di sistemi non convenzionali per il trattamento delle acque reflue urbane, Individuazione di specie vegetali utilizzabili nei sistemi di fitodepurazione,  Riuso agricolo di acque reflue domestiche trattate per l’irrigazione di colture ortive da pieno campo,  Scelta di specie o cultivar adatte a condizioni di carenza idrica, Riduzione dei consumi idrici attraverso pratiche agronomiche, Adeguamento delle modalità di conduzione dell’irrigazione aziendale, Riduzione della water footprint della carne bovina attraverso l’impiego di risorse alimentari locali in ambiente mediterraneo, Sviluppo di sistemi a micro‐portata superficiale e sub‐superficiale adatti a condizioni di deficit idrico, Sviluppo di sistemi di filtrazione‐distribuzione adatti all’utilizzo di risorse idriche non convenzionali in agricoltura, Strategie di prevenzione, mitigazione ed adattamento a breve/lungo periodo di fenomeni di cambio climatico per affrontare i fenomeni di contrazione delle risorse idriche a livello aziendale, Influenza dei cambiamenti climatici sulla distribuzione e dannosità di fitofagi esotici, Cambiamenti climatici ed agenti fitopatogeni.

Borsisti di ricerca

Assegnisti di ricerca

 


HANDYWATER – Handy tools for sustainable irrigation management in Mediterranean crops
PRIMA Section 2 – Multi-topic 2020 (2021 – 2024)

Il progetto ha l'obiettivo di implementare metodologie per la gestione sostenibile delle risorse idriche, basate sull’irrigazione deficitaria, per le principali tipologie colturali del bacino del Mediterraneo. Nell’ambito del progetto saranno valutate tecniche di agricoltura conservativa per il miglioramento delle caratteristiche idrologiche sul suolo.

Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da: Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA, Coordinatore, Spagna ); Asdron Spain (Spagna); Università degli Studi di Catania (UNICT, Italia); Irritec S.p.A. (Italia), Helmholtz-Zentrum für Umweltforschung (UFZ, Germania), IAK Agrar Consulting GmbH (Germania), Benha University (Egitto), Institut Agronomique et Vétérinaire Hassan II (Marocco) e Ibn Zohr University (Marocco).


BeeDini – Vizzini2030
Fondazione con il Sud

L’iniziativa intende valorizzare l’ex Carcere Mandamentale di Vizzini, sito di interesse storico monumentale che si trova in comune dell’entroterra catanese, attraverso un’impresa sociale finalizzata allo sviluppo del territorio e alla creazione di lavoro per i giovani.

Nell'ambito del progetto il Dipartimento è coinvolto nelle azioni di animazione e di formazione per filiere agroalimentari tipiche di Vizzini.

Sito web del progetto: https://www.esperienzeconilsud.it/beedinivizzini2030/scheda-del-progetto/


FREEClimb – Fruit crops resilience to climate change in the Mediterranean basin
PRIMA Section 2 – Topic 1.2.1

Il progetto si concentra su ideotipi chiave elaborati in collaborazione con Fruit Farming Actors (FFA, breeder, vivai, coltivatori) ed ha l'obiettivo di fornire un kit di strumenti (germoplasma, strumenti e metodi diversi) per accelerare lo sfruttamento, la riproduzione e la selezione di varietà resilienti in principali colture frutticole tradizionali dell'agricoltura mediterranea (drupacee come pesca, albicocca e mandorla; Citrus spp .; uva e olivo).

Sito web del progetto: https://sites.unimi.it/primafreeclimb/


PRE-HLB: Preventing HLB epidemics for ensuring citrus survival in Europe
H2020

L'obiettivo del progetto PRE-HLB consiste nello sviluppare e nell'attuare un piano di emergenza olistico per proteggere il settore degli agrumi nell'UE dai driver della malattia HLB e co-creare nuove soluzioni per gestire la malattia attraverso un approccio multidisciplinare e in collaborazione con partner esperti provenienti dall'America e dall'Asia.

Sito web del progetto: https://www.prehlb.eu/


LIFE – Climate Change Adaptation: Development of sustainable control strategies for citric under threat of climate change & preventing entry of HLB in EU
Vida for Citrus (LIFE18 CCA/ES/001109) (2019-2023)

LIFE Vida per Citrus è un progetto europeo che ha lo scopo di proteggere il settore degli agrumi sviluppando piante resistenti alle malattie e con l’idea di implementare pratiche culturali rispettose dell’ambiente.

Sito web del progetto: https://lifevidaforcitrus.eu/


INCIPIT – INtegrated Computer modeling and monitoring for Irrigation Planning in ITaly
PRIN 2017 (2019 – 2022)

Il progetto ha l'obiettivo di sviluppare e testare una struttura metodologica a supporto del controllo e della pianificazione dell'utilizzo dell'acqua per la pratica irrigua al fine di soddisfare i requisiti di sostenibilità legati alle politiche europee di risparmio idrico (Water Framework Directive, WFD - 2000/60/EC).

Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da: Università degli Studi di Milano (UNIMI, Coordinatore, Italia), Università degli Studi di Catania (UNICT-Di3A, Italia), Università degli Studi di Napoli Federico II (UNINA, Italia), Università degli Studi di Palermo (UNIPA, Italia), Università degli Studi di Bologna (UNIBO, Italia), Università degli Studi della Basilicata (UNIBA, Italia).

Sito web del progetto: https://www.principit2017.it/

Pagina progetti di Ateneo: https://www.unict.it/it/ricerca/progetti/incipit


SIRPA – Sviluppo di Induttori di Resistenza a Patogeni vascolari degli Agrumi
PO FESR Sicilia 2014 – 2020, Asse 1, Azione 1.1.5 (dicembre 2019 – giugno 2022)

Il progetto mira a valorizzare competenze e tecnologie maturate per la messa a punto, lo sviluppo e la validazione di preparati efficaci nel contenere alcune malattie che affliggono la filiera  produttiva degli agrumi, di importanza strategica per la Sicilia e l’area del Mediterraneo: la tristeza, causata dal virus floematico Citrus tristeza closterovirus (CTV)  e il mal secco, malattia causata da Plenodomus tracheiphilus.

Sito web del progetto: http://www.progettosirpa.it/


H2Olivo – Gestione sostenibile di impianti di ulivo attraverso tecniche di irrigazione deficitaria e uso di acque reflue
Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo (Mipaaft) (D.M. n. 36682 del 21/12/2018) 2019-2021

Il progetto l’obiettivo di valutare la risposta delle colture olivicole a variazioni quali-quantitative dell'apporto idrico in relazione all’adozione di strategie innovative di irrigazione deficitaria in combinazione con l’impiego di acque non convenzionali (acque reflue depurate) per l’irrigazione.

Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da: Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (UNICT-Di3A, Italia, Coordinatore), Centro Studi di Economia Applicata all’Ingegneria (CSEI CATANIA, Italia).


MIPAT – Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio
Fondazione con il Sud

Il progetto intende limitare le conseguenze dei rischi ambientali individuati nella riserva La Timpa ad Acireale, quello idrogeologico in particolare, promuovendo interventi di ingegneria naturalistica e di ripristino degli ecosistemi esistenti a partire da un’area pilota della riserva.

Nell'ambito del progetto il Dipartimento è coinvolto nelle azioni dimostrative e di formazione.

Sito web del progetto: https://www.esperienzeconilsud.it/mipat/


TRESOR – TRaitement des Eaux uSées et des bOues Résiduaires par filtres plantés et usage agricole durable

Programma ENI di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia 2014-2020

Il progetto ha l'obiettivo di promuovere e sviluppare sistemi di trattamento naturali a basso costo per una gestione sostenibile delle acque reflue e dei fanghi, minimizzando i rischi connessi al loro impiego agricolo nelle zone periferiche delle aree costiere mediterranee.

Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da: Institut National de Recherche en Génie Rural, Eaux et Forêts – INRGREF (Tunisia) (Coordinatore), Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (UNICT-Di3A, Italia), Comune di Scicli, Assessorato Regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea – ARAS (Palermo, Italia), Centre de Recherches et des Technologies des Eaux –CERTE (Tunisia), Institut National de la Recherche Agronomique de Tunisie - INRAT (Tunisia).


ProYoungStock - Promoting young stock and cow health and welfare by natural feeding systems

The objective of ProYoungStock is to collect, develop and assess natural feeding strategies to increase dairy livestock welfare, including health, in different agro-ecological and regulatory European contexts. This will be achieved by improving the rearing of calves pre-weaning and designing forage-based feeding strategies for heifers and adult cows, both fostering the animal’s immune status and reducing the use of antibiotics and anthelmintics. Info: https://www.proyoungstock.net/

 

Ultima modifica: 
20/09/2023 - 23:24