Progetti Nazionali

 

 

 



Dal campo alla stalla: proteaginose alternative alla soia per il settore delle produzioni biologiche

PROTAGONISTI

Bando: Avviso pubblico per la concessione di contributi finalizzati allo sviluppo del settore dell’agricoltura biologica attraverso la realizzazione di progetti di ricerca rispondenti alle tematiche prioritarie di Ricerca e Innovazione individuate nel “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”.

Tematica: Sistemi colturali diversificati e sostenibili finalizzati alla produzione di proteaginose, foraggi ed alimenti ad elevato valore nutrizionale per la filiera zootecnica

Coordinatore di progetto: Salvatore Luciano Cosentino, Professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee

Durata: 36 mesi

Il progetto di ricerca, condotto dalle Università di Bologna e di Catania con la collaborazione di cinque aziende agricole ad indirizzo foraggero-zootecnico in regime di agricoltura biologica, si propone di studiare la possibilità di selezionare proteaginose idonee per gli ambienti italiani diverse dalla soia ai fini della produzione di mangimi per l’alimentazione di bovini e caprini per la produzione di latte.

Il progetto ha una durata di tre anni e viene svolto in due regioni italiane, Emilia Romagna e Sicilia. In Emilia Romagna sarà posto allo studio il pisello proteico e in Sicilia il favino dove, attraverso tecniche di miglioramento genetico partecipativo, saranno sviluppate varietà multilinea nelle cinque aziende foraggero-zootecniche con bovini e caprini per la produzione di latte. In queste aziende in un sistema policolturale avvicendato saranno studiate, inoltre, nuove tecniche agronomiche e valutate diverse tipologie di mangimi che verranno somministrati ai bovini e caprini presenti in azienda e varrà analizzato il latte prodotto ed altri parametri relativi agli animali.

Il progetto prevede la valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale e la divulgazione dei risultati attraverso attività di diffusione, tra le quali è compresa la realizzazione di un “Disciplinare per la coltivazione di favino/favetta o pisello proteico e orzo in regime biologico in ambienti del Sud e del Nord Italia”, di un “Manuale tecnico operativo di supporto ai gruppi di coltivatori coinvolti in attività di selezione partecipata di popolazioni di favino/favetta e di pisello proteico” e di un “Disciplinare per l’utilizzo di favino/favetta e pisello proteico in alternativa a fonti proteiche extracomunitarie in razioni alimentari di bovini da latte e caprini”.

Sono previsti inoltre, incontri, seminari, azioni dimostrative di “campo” con aziende operatori e associazioni, test e strumenti formativi, albi, liste, registri ed altri documenti utili allo sviluppo della normativa di settore ed alla corretta applicazione dei regolamenti sull’agricoltura biologica.


COWTECH – INNOVAZIONI TECNOLOGICHE NEGLI ALLEVAMENTI PER BOVINE DA LATTE: SVILUPPO DEL PROTOTIPDI UN SISTEMA AUTOMATICO DI MONITORAGGIO DEL COMPORTAMENTO DELLE BOVINE PER IL MIGLIORAMENTO DEL BENESSERE E DELLE PRESTAZIONI PRODUTTIVE E RIPRODUTTIVE

PO FESR Sicilia 2014 – 2020, Asse 1, Azione 1.1.5 (dicembre 2020 – giugno 2023)

Oggigiorno, l'internet delle cose trova sempre più consenso pubblico e rappresenta, una crescente occasione di sviluppo per tanti settori, come ad esempio la sanità, i trasporti, la pubblica amministrazione. Il concetto di base di IoT è che gli oggetti ("cose") possono interagire con la rete e trasferire dati e informazioni al fine di migliorare i servizi sul territorio.

Attraverso la collaborazione sinergica tra partner aziendali di alta connotazione ICT (T.net Italia SpA, Homatron S.r.l., Vicosystems S.r.l.) e partner di ricerca scientifica a spiccata vocazione territoriale Università degli studi di Catania (Dipartimento di Agricoltura e Ambiente e Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica) e il Centro di ricerca per la filiera lattiero-casearia  (Corfilac), il progetto CowTech ha l'obiettivo di estendere il paradigma IoT (Internet of Things) alle aree rurali ad elevata vocazione zootecnica, con particolare riferimento a quelle interessate dalla presenza di allevamenti per bovine da latte. Si ritiene, infatti, che, nell'ambito del mercato globale, l'innovazione tecnologica acquisita dalle aziende partner in virtù della collaborazione con gli enti di ricerca, e trasferita agli allevamenti per bovine da latte tramite il progetto CowTech potrebbe rivestire un ruolo trainante per lo sviluppo di due importanti filiere agroalimentari siciliane, quella del latte e quella dei prodotti caseari, di cui gli allevamenti per bovine da latte ne costituiscono il primo anello.

Tutti gli allevamenti da cui proviene il latte destinato all'alimentazione umana o all'industria lattiero-casearia devono necessariamente rispondere a requisiti stabiliti dalle norme vigenti. Tra questi, di particolare importanza, quelli relativi al benessere degli animali che non devono essere portatori di malattie trasmissibili all'uomo o presentare danni fisiologici tali da alterare la qualità del latte.

L'obiettivo di CowTech, pertanto, sarà perseguito mediante lo sviluppo di un prototipo di sistema automatico basato su una infrastruttura di rete wireless e su sensori indossabili che consenta il monitoraggio del comportamento di bovine da latte, finalizzato al miglioramento del benessere e delle prestazioni produttive e riproduttive. Il prototipo sviluppato in CowTech funzionerebbe secondo una logica di sistema e non di singola azienda. I dati acquisiti dalle diverse aziende (Big Data) mediante il prototipo, infatti, saranno raccolti su un "cloud" ed elaborati dal sistema stesso al fine di fornire un servizio "intelligente", omogeneo dal punto di vista delle risposte prodotte e fornite agli allevatori presenti nella porzione di territorio dotata della infrastruttura.

Contributo a favore di UNICT: 665.005,00 €

https://www.tnet.it/cow-tech/


Miglioramento delle produzioni agroalimentari mediterranee in condizioni di carenza di risorse idriche - Water4AgriFood

Decreto Direttoriale 689 del 20/5/2020 (Ministero dell’Università e della Ricerca, Segretariato Generale Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati)
Durata 30 mesi (dal 07/10/2020)

Obiettivo principale del progetto Water4AgriFood è quello di proporre soluzioni applicabili per assicurare la produttività dei sistemi colturali del Mezzogiorno anche in condizioni di carenza idrica. Il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, in particolare, insieme al CREA (capofila) e al partenariato composto da Enti pubblici e imprese private, è impegnato nelle seguenti attività: Utilizzo di sistemi non convenzionali per il trattamento delle acque reflue urbane, Individuazione di specie vegetali utilizzabili nei sistemi di fitodepurazione,  Riuso agricolo di acque reflue domestiche trattate per l’irrigazione di colture ortive da pieno campo,  Scelta di specie o cultivar adatte a condizioni di carenza idrica, Riduzione dei consumi idrici attraverso pratiche agronomiche, Adeguamento delle modalità di conduzione dell’irrigazione aziendale, Riduzione della water footprint della carne bovina attraverso l’impiego di risorse alimentari locali in ambiente mediterraneo, Sviluppo di sistemi a micro‐portata superficiale e sub‐superficiale adatti a condizioni di deficit idrico, Sviluppo di sistemi di filtrazione‐distribuzione adatti all’utilizzo di risorse idriche non convenzionali in agricoltura, Strategie di prevenzione, mitigazione ed adattamento a breve/lungo periodo di fenomeni di cambio climatico per affrontare i fenomeni di contrazione delle risorse idriche a livello aziendale, Influenza dei cambiamenti climatici sulla distribuzione e dannosità di fitofagi esotici, Cambiamenti climatici ed agenti fitopatogeni.

Borsisti di ricerca

Assegnisti di ricerca


BeeDini – Vizzini2030
Fondazione con il Sud

L’iniziativa intende valorizzare l’ex Carcere Mandamentale di Vizzini, sito di interesse storico monumentale che si trova in comune dell’entroterra catanese, attraverso un’impresa sociale finalizzata allo sviluppo del territorio e alla creazione di lavoro per i giovani.

Nell'ambito del progetto il Dipartimento è coinvolto nelle azioni di animazione e di formazione per filiere agroalimentari tipiche di Vizzini.

Sito web del progetto: https://www.esperienzeconilsud.it/beedinivizzini2030/scheda-del-progetto/


SIRPA – Sviluppo di Induttori di Resistenza a Patogeni vascolari degli Agrumi
PO FESR Sicilia 2014 – 2020, Asse 1, Azione 1.1.5 (dicembre 2019 – giugno 2022)

Il progetto mira a valorizzare competenze e tecnologie maturate per la messa a punto, lo sviluppo e la validazione di preparati efficaci nel contenere alcune malattie che affliggono la filiera  produttiva degli agrumi, di importanza strategica per la Sicilia e l’area del Mediterraneo: la tristeza, causata dal virus floematico Citrus tristeza closterovirus (CTV)  e il mal secco, malattia causata da Plenodomus tracheiphilus.

Sito web del progetto: http://www.progettosirpa.it/


H2Olivo – Gestione sostenibile di impianti di ulivo attraverso tecniche di irrigazione deficitaria e uso di acque reflue
Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo (Mipaaft) (D.M. n. 36682 del 21/12/2018) 2019-2021

Il progetto l’obiettivo di valutare la risposta delle colture olivicole a variazioni quali-quantitative dell'apporto idrico in relazione all’adozione di strategie innovative di irrigazione deficitaria in combinazione con l’impiego di acque non convenzionali (acque reflue depurate) per l’irrigazione.

Il partenariato coinvolto nel progetto è costituito da: Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente (UNICT-Di3A, Italia, Coordinatore), Centro Studi di Economia Applicata all’Ingegneria (CSEI CATANIA, Italia).


MIPAT – Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio
Fondazione con il Sud

Il progetto intende limitare le conseguenze dei rischi ambientali individuati nella riserva La Timpa ad Acireale, quello idrogeologico in particolare, promuovendo interventi di ingegneria naturalistica e di ripristino degli ecosistemi esistenti a partire da un’area pilota della riserva.

Nell'ambito del progetto il Dipartimento è coinvolto nelle azioni dimostrative e di formazione.

Sito web del progetto: https://www.esperienzeconilsud.it/mipat/


Progetto per la salvaguardia della Leopoldia Gussonei

Ripristino degli habitat dunali nel paesaggio serricolo del golfo di Gela per la salvaguardia di Leopoldia gussonei

Il progetto ha come obiettivo generale il ripristino e la protezione degli habitat dunali idonei per la conservazione e la diffusione della specie prioritaria Muscari gussonei.

Maggiori informazioni sul progetto e sui risultati conseguiti sono visibili sul sito web dedicato: www.leopoldia.eu


Acronimo del Progetto: IM GROOT
Titolo completo del progetto: Implementation of a digital tree to optimise technical and environmental performances of crop protection equipment (IM GROOT)
Sito web: no
Ambito: nazionale
Programma di finanziamento: PRIN – Bando 2022 PNRR
Call / Bando: Bando 2022 PNRR
Ruolo di UniCT: capofila
Durata del progetto in mesi: 24
Data inizio: 04/11/2023
Data fine: 03/11/2025
Costo totale del progetto: € 224512
Finanziamento per UniCT – Di3A: € 74928
Struttura/Ente con ruolo di capofila/coordinatore: Di3A
Studioso/i Responsabile/i per UniCT: Prof. Emanuele Cerruto
Dipartimento/i UniCT convolto/i: Di3A
Altri partner nazionali/internazionali del progetto: Consiglio Nazionale delle Ricerche; Università degli Studi "Mediterranea" di REGGIO CALABRIA
Breve abstract del progetto: La difesa fitosanitaria rappresenta una delle più importanti pratiche agricole. Infatti, senza il suo ausilio, è pressoché impossibile ottenere elevate rese, sia qualitativamente che quantitativamente. Le macchine e le modalità di utilizzarle per la sua esecuzione influenzano significativamente l’efficienza dell’intervento fitosanitario, i costi di produzione, la sicurezza dei lavoratori e la resilienza dell’ecosistema. In questo contesto, la presente proposta di ricerca mira allo studio della qualità e sostenibilità dell’applicazione meccanica di agrofarmaci in oliveti, prendendo in considerazione disuniformità nella distribuzione, impatto ambientale e sicurezza dei lavoratori. In particolare, il progetto si focalizza sullo sviluppo di un “Albero Digitale” che consentirà di predire il risultato di un’applicazione spray sotto diverse condizioni di campo e, conseguentemente, permetterà di migliorare l’applicazione dei prodotti fitosanitari considerando aspetti sia tecnici che ambientali. Ciò richiede un’accurata conoscenza delle caratteristiche meccaniche delle attrezzature utilizzate, delle caratteristiche delle colture e delle condizioni climatiche.

Pertanto verranno effettuate valutazioni qualitative e quantitative sugli spray, inclusi deposito fogliare, perdite sul terreno, deriva in atmosfera e impatto sull’ambiente tramite LCA. Inoltre saranno implementate tecnologie di monitoraggio per raccogliere dati e costruire modelli predittivi sotto differenti condizioni ambientali. Ciò permetterà di ottimizzare le varie operazioni scegliendo i parametri operativi più opportuni e migliorando le prestazioni delle attrezzature utilizzate. Una volta che l’Albero Digitale sarà stato costruito, sarà possibile ottimizzare la difesa della coltura con una più accurata, mirata e sostenibile applicazione degli agrofarmaci attraverso il miglioramento di una serie di parametri operativi e gestionali.
Brief abstract of the project: Agrochemical application constitutes one of the most important agricultural practices. Indeed, it is almost impossible to reach high yields from both quantitative and qualitative points of view, unless this practice is executed correctly. Modalities and machinery used to perform this task considerably influence treatment efficiency, farm production costs, workplace safety and ecosystem durability. In this context, this proposal aims at investigating quality and sustainability of mechanical application of agrochemicals in olive orchards, considering spray distribution evenness, environmental impact and workers’ and bystanders’ safety. Particularly, the project will focus on the development of an innovative and smart tool, a “Digital Tree” (DT), which allows predicting spray behavior under different operations and field conditions and, consequently, improving the application of Plant Protection Products (PPPs), considering both technical and environmental aspects. This implies an accurate knowledge of equipment mechanical features, functioning and regulations, field and crop features as well as climatic conditions.

Hence, to pursue the aforementioned objective, quantitative and qualitative evaluation of the spray, including foliar deposition, losses on the ground and drift, environmental impact based on life cycle assessmente, will be evaluated by implementing international standards and methodologies. In addition, sensing technologies and machine learning techniques will be implemented to collect data and build the predictive spray models under different conditions. This will enable to set up the most suitable operation parameters according to the implemented equipment and improve its technical performances. Once the “Digital Tree” is built, it would be possible optimize the crop protection for a more accurate, targeted and sustainable agrochemical application through the improvement of a series of operational and managerial parameters.
Parole chiave/Keywords: Smart technologies; Equipment; Spray quality; Olive; Sustainability; Machine learning


Acronimo del Progetto: CIT-RUM
Titolo completo del progetto: Valorisation of CITrus byproducts by a sustainable utilisation in RUMinant feeding: a way to recycle wastes, reduce the impact of feedstuff transport and improve milk and meat quality.
Sito web: non disponibile
Ambito: nazionale
Programma di finanziamento: Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)
Call / Bando: Bando Prin 2022 - Decreto Direttoriale n. 104 del 02-02-2022
Ruolo di UniCT-Di3A: capofila
Durata del progetto in mesi: 24
Data inizio: 12/10/2023
Data fine: 11/10/2025
Costo totale del progetto: € 300.189,00 (finanziamento: € 207.300,00)
Finanziamento per UniCT – Di3A: € 87.300,00
Struttura/Ente con ruolo di capofila/coordinatore: Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) - UniCT
Studioso/i Responsabile/i per UniCT: Priolo Alessandro
Dipartimento/i UniCT convolto/i: Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) - UniCT
Altri partner nazionali/internazionali del progetto: Università di Foggia e Università Mediterranea di Reggio Calabria
Breve abstract del progetto: La sostenibilità dei sistemi agroalimentari dipenderà dalla possibilità di valorizzare i sottoprodotti disponibili localmente, in un’ottica di economia circolare. I sottoprodotti dell'industria degli agrumi (BPCI) richiedono elevati costi di smaltimento e hanno un elevato impatto sull'ambiente. L'applicazione principale dei BPCI è l'alimentazione dei ruminanti. L’impiego dei BPCI potrebbe ridurre la necessità di coltivare e trasportare mangimi e diminuire la competizione tra alimentazione umana e animale. Purtroppo questo tipo di alimentazione non viene sfruttata al massimo delle sue potenzialità.

Il progetto CIT-RUM mira alla valorizzazione dei BPCI come mangime per ruminanti attraverso un approccio multidisciplinare e un rigoroso metodo scientifico. Verrà valutato il potenziale dei BPCI come mangime, gli effetti sugli animali, gli effetti sui prodotti e l’impatto sui costi di produzione e sull’accettazione da parte dei consumatori. Le potenziali applicazioni del progetto CIT-RUM sono significative per l’industria degli agrumi, i mangimifici, gli allevatori e le associazioni di agricoltori, come confermato dalla manifestazione di interesse firmata dalle parti interessate locali.

Le BPCI più promettenti per l'allevamento dei ruminanti saranno identificate attraverso una completa caratterizzazione chimico-nutrizionale (concentrandosi sui composti bioattivi) e una valutazione del miglior modo pratico per includere le BPCI nella dieta dei ruminanti. Queste nuove strategie di alimentazione, comprese le BPCI, verranno applicate in vivo simulando condizioni di allevamento reali: l'effetto dell'alimentazione con BPCI sul benessere e sulle prestazioni degli animali sarà valutato nelle pecore e negli agnelli. Il latte e la carne ottenuti verranno analizzati per parametri nutrizionali, tecnologici e sensoriali, per valutare l'effetto dell'alimentazione con BPCI sulla qualità del prodotto. Inoltre, verrà valutato l'impatto reale dell'inclusione della BPCI nella dieta dei ruminanti sui costi di allevamento e sull'accettazione da parte dei consumatori. Il progetto CIT-RUM coinvolge 3 università situate nel Sud Italia (Catania, Reggio Calabria e Foggia), dove viene prodotto il 90% degli agrumi italiani.
Brief abstract of the project: The sustainability of agri-food systems will increasingly depend on the possibility of exploiting locally available by-products, in a perspective of circular economy. The by-products of citrus industry (BPCI) require high disposal costs and have a high impact on the environment. The main application of BPCI is as a feed for ruminants. Feeding BPCI could reduce the need for growing and transporting feed, and decrease feed-to-food competition. Unfortunately, this feeding strategy is adopted without criteria and without making the most of its potential.

The CIT-RUM project aims at the valorisation of BPCI as ruminant feed through a multidisciplinary approach and a rigorous scientific method. A comprehensive method from farm to fork will be applied, analysing the potential of BPCI as feeds, the effects on animals, the effects on products, and the impact on farming costs and consumer acceptance. The potential applications of the CIT-RUM project are significant for citrus industry, feed producers, livestock farmers, and farmers’ associations, as confirmed by the expression of interest signed by local stakeholders.

The most promising BPCIs for ruminant farming will be identified through a complete chemical-nutritional characterisation of BPCIs (focusing on bioactive compounds), and an evaluation of the best practical way to include BPCIs in ruminant diet. These novel feeding strategies including BPCIs will be applied in vivo simulating real farming conditions: the effect of feeding BPCI on animal welfare and performance will be evaluated in ewes, and lambs. The milk and meat obtained will be analysed for nutritional, technological, and sensory parameters, to assess the effect of feeding BPCIs on product quality. Furthermore, the actual impact of including BPCI in ruminant diet on farming costs and consumer acceptance will be evaluated. The CIT-RUM project involves 3 universities located in Southern Italy (Catania, Reggio Calabria, and Foggia), where 90 % of Italian citrus is produced.
Parole chiave/Keywords: Citrus by-products, Ruminant feeding, Animal production and welfare, Food quality, Circular economy, Nutraceuticals.


Acronimo del Progetto: RE-F-RESH
Titolo completo del progetto: “GREening Food by RESHaping feed: a comprehensive approach to upcycle agro-industrial by-products in ruminant feeding”
Sito web: Non disponibile
Ambito: Nazionale
Programma di finanziamento: Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)
Call / Bando: Bando Prin 2022 - Decreto Direttoriale n. 104 del 02-02-2022
Ruolo di UniCT: Capofila
Durata del progetto in mesi: 24
Data inizio: 12/10/2023
Data fine: 11/10/2025
Costo totale del progetto: € 289.800,00 (finanziamento: € 207.000,00)
Finanziamento per UniCT–Di3A: € 79.000,00
Struttura/Ente con ruolo di capofila/coordinatore: Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) - UniCT
Studioso/i Responsabile/i per UniCT: Giuseppe Luciano
Dipartimento/i UniCT convolto/i: Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) - UniCT
Altri partner nazionali/internazionali del progetto: Università di Foggia e Università di Perugia
Breve abstract del progetto: Lo sviluppo sostenibile che la comunità mondiale sta perseguendo nell’imminente futuro richiede una riorganizzazione dell'allevamento. La produzione di mangimi per animali è una delle attività con il più alto impatto ambientale e socioeconomico. L'aumento dei sottoprodotti agroindustriali (AIBPs) nell'alimentazione del bestiame può contribuire ad aumentare la sostenibilità della produzione di mangimi, fornendo una soluzione ecologica ed economica per lo smaltimento dei rifiuti. Gli AIBPs sono usati nella dieta del bestiame senza sfruttare tutto il loro potenziale a causa della mancanza di informazioni scientifiche e tecniche.

Il progetto RE-F-RESH propone un modello completo per valutare l'uso degli AIBPs come mangimi per i ruminanti. Nuove strategie di alimentazione in cui gli ingredienti convenzionali sono sostituiti da AIBPs nelle diete per agnelli e pecore da latte saranno testati in vivo. La scelta degli AIBPs sarà guidata dalle effettive esigenze sia del settore zootecnico che agro-industriale, dando priorità alla sostituzione di ingredienti energetici e proteici in competizione con l'alimentazione umana. Sarà valutato l'impatto di queste strategie di alimentazione sulle prestazioni produttive, il benessere degli animali, la qualità del prodotto e la sostenibilità (mediante metodi di valutazione LCA ed LCC).

Il progetto RE-F-RESH mira a creare una base scientifica per consolidare l'utilizzo degli AIBPs nell'alimentazione dei ruminanti, con potenziali applicazioni nella gestione dei rifiuti, nella produzione di mangimi e nell'allevamento di bestiame. Gli impatti attesi ridurrebbero i costi di alimentazione, migliorerebbero la sostenibilità dell'allevamento di ruminanti e aumenterebbero la consapevolezza dei consumatori sui sistemi di produzione dei ruminanti. I punti di forza di RE-F-RESH sono la grande competenza scientifica dei partner, la complementarità delle competenze coordinate in un approccio globale e la stretta collaborazione con le parti interessate locali.
Brief abstract of the project: The sustainable development that the world community is aiming for in the near future requires a reshaping of livestock farming. The production of animal feed – including cultivation, processing, and transport – is one of the activities with the highest environmental and socio-economic impact. Upcycling agro-industrial by-products (AIBPs) in livestock feeding can contribute to increase sustainability of feed production and to provide an eco-friendly and cost-effective solution for waste disposal. Indeed, AIBPs are used in the diet of livestock, but occasionally, haphazardly, and without exploiting all their potential. This is often due to the lack of scientific and technical information about using AIBPs as feed that farmers can actually benefit from.

The RE-F-RESH project proposes a comprehensive model to evaluate the use of AIBPs as feed for ruminants. New feeding strategies in which conventional ingredients are replaced by AIBPs in diets for lambs and dairy ewes will be tested in vivo. The choice of AIBPs will be guided by the actual needs of both livestock and agro-industrial sectors, prioritizing the replacement of energy and protein source ingredients which are in competition with human nutrition. The impact of these feeding strategies on productive performance, animal welfare, product quality, as well as sustainability (by Life Cycle Assessment and Life Cycle Costing methods) will be assessed. In addition, consumer acceptance of ruminant products obtained by feeding AIBPs will be evaluated.

The RE-F-RESH project aims to create a scientific background to consolidate the upcycling of AIBPs in ruminant feeding, with potential applications in waste management, feed production and livestock farming. The expected impacts would reduce feeding costs, improve the sustainability of ruminant farming and increase consumers’ consciousness about ruminant production. The strengths of RE-F-RESH are the great scientific competence of the partners, the complementarity of skills coordinated in a comprehensive approach, and the close collaboration with local stakeholders.
Parole chiave/Keywords: By-Products; Ruminant Feeding; Animal production and welfare; Meat and dairy quality; Circular economy; Bioactive compounds.


 

Ultima modifica: 
30/10/2023 - 23:37