PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA 2
Modulo PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Anno accademico 2022/2023 - Docente: LAURA SAIJA

Risultati di apprendimento attesi

Il corso di Pianificazione Territoriale e Urbanistica 2 ingaggia lo studente in esperienze di apprendimento di strumenti e strategie del progetto urbanistico e territoriale per affrontare le più importanti sfide socioeconomiche ed ecologiche delle città e dei territori del 21 secolo. Facendo leva sulle competenze e abilità di indagine urbana e territoriale sviluppate nel corso dei primi due anni, i due moduli del corso propongono due sperimentazioni progettuali scelte dai docenti annualmente con l’obiettivo di massimizzare le opportunità di apprendimento attraverso la diversificazione degli ambiti e dei temi di progetto nonché degli approcci progettuali applicati.

 

Il modulo di Pianificazione Territoriale mira ad accrescere abilità e competenze progettuali di territori urbanizzati, combinando non solo una varietà di strumenti della pianificazione fisico-spaziale, ereditati dalla stagione del riformismo e dalla cosiddetta ‘svolta ambientale’ della pianificazione, ma anche quelli della pianificazione processuale integrata strategica. L’obiettivo è permettere allo studente di acquisire, tramite una riflessione critica sull’esperienza pratica, non solo competenze tecniche ma anche le abilità e le sensibilità conoscitivo-creative e riflessive necessarie al professionista coinvolto nei complessi processi di gestione e progetto dei territori contemporanei.

Modalità di svolgimento dell'insegnamento

La classe include attività di esercitazione pratica di tipo professionale supportate da attività seminariali e di studio individuale. Una buona parte del percorso di apprendimento di questo corso si basa, infatti, sulla possibilità per ciascuno/a studente/ssa di riflettere criticamente sull’efficacia e la qualità del lavoro che esso/a stesso/a ha svolto – sulla base dei materiali studiati (saggi teorici, manuali, casi-studio) e di feedback raccolti in classe. In particolare, il corso comprende:

  • Lezioni teoriche e seminari, durante le quali verranno ripercorse le argomentazioni che, a partire dagli anni ’80, hanno messo fortemente in discussione le fondamenta riformiste della pianificazione territoriale e hanno generato diverse innovazioni valoriali, normative, tecniche e tecnologiche che ne hanno profondamente mutato gli aspetti pratico-professionali nel corso degli ultimi decenni. In questo tipo di attività, le lezioni frontali possono essere integrate da seminari di auto-apprendimento in cui gli studenti saranno chiamati a condividere criticamente il contenuto di letture assegnate.
  • Attività laboratoriali per lo svolgimento di una esercitazione pratica, durante le quali gli studenti avranno modo di applicare, ancora una volta, gli strumenti di indagine territoriale appresi nei primi due anni, combinandoli con attività di lavoro sul campo e visite di studio, sia per la raccolta dati che di interazione con diversi attori territoriali. L’esercitazione ha l’obiettivo di individuare, su uno specifico ambito di lavoro, i principali aspetti problematici e le principali strategie d’azione per il trattamento di tali aspetti. L’esercitazione verrà condotta da tutti gli studenti della classe, collaborativamente, ma attraverso una divisione del lavoro che permetterà al docente di individuare e valutare il contributo individuale al lavoro collettivo. Tale contributo verrà dato attraverso lo svolgimento di esercitazioni settimanali, ciascuna in continuità con le precedenti. Nel corso delle attività esercitative, a ciascuno studente verrà chiesto di lavorare in classe o sul campo, da solo o in gruppo, e/o di condividere con il resto della classe gli esiti del proprio lavoro svolto durante le ore di studio individuale.

Prerequisiti richiesti

Avere superato l’esame di Analisi del Territorio e degli Insediamenti (primo anno) e di Pianificazione Territoriale e Urbanistica 1 (secondo anno).

Frequenza lezioni

La pianificazione, come tutte le discipline tecniche, richiede un "saper fare" che non è possibile apprendere in solitudine, studiando da libri e appunti. Per questo motivo la frequenza delle lezioni, sebbene non obbligatoria, è FORTEMENTE consigliata. Ogni studente è chiamato ad indicare al docente se intende sostenere l'esame come studente frequentante o non frequentante, poichè i criteri di valutazione del rendimento cambiano nei due casi (secondo le modalità specificate nella sezione dedicata).


Nel caso degli studenti frequentanti, è richiesta non solo la presenza in aula o durante le visite ma anche la partecipazione alle attività svolte.

Nel caso di studenti non frequentanti, l'accesso delle lezioni è libero, ma il programma da presentare agli esami include una esercitazione diversa da quella svolta dagli studenti frequentanti (controllare i dettagli nell’apposita sezione dedicata alla valutazione).

Contenuti del corso

Attività teoriche e laboratoriali si articolano, in modo associato e parallelo, in 5 blocchi tematici, ciascuno legato a uno specifico step dell’esercitazione:

0.     Introduzione – Cosa è la pianificazione, una definizione che varia nel tempo e nello spazio

1.     Strumenti e approcci dell’Urbanistica riformista (ricapitolazione dagli anni precedenti 1) – il contrasto alla speculazione edilizia; il progetto delle ZTO; la pianificazione del diritto alla casa, all’assistenza sanitaria, all’educazione, al tempo libero, alla mobilità; step esercitazione n° 1 il progetto riformista;

2.     Gli strumenti della pianificazione ambientale (ricapitolazione dagli anni precedenti 2) – la città sostenibile, il calcolo dell’impronta ecologica urbana e la chiusura dei cicli ecologici; step esercitazione n° 2 il progetto della sostenibilità;

3.     La svolta processuale della pianificazione – il paradigma neoliberista e la crisi della pianificazione riformista; dalla pianificazione contrattata alla governance multilivello; evoluzione del ruolo del privato e strumenti di pianificazione negoziata/partecipata/co-prodotta; impatti normativi (LRS 19/20); step esercitazione n° 3 una ipotesi di riequilibrio tra gli interessi territoriali in gioco;

4. Dal progetto della sostenibilità a quello della resilienza – Il dibattito sull’antropocene e la nascita della pianificazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici; l’emergenza di nuovi paradigmi di pianificazione per il 21 secolo: economia fondamentale e riscoperta delle origini riformiste; la pianificazione per la decrescita felice (cenni di economia civile/alternativa/trasformativa e i servizi di prossimità); step esercitazione n° 4 Finalizzazione elaborati progettuali.


Nel caso di studenti che scelgono di NON frequentare le lezioni gli step e i contenuti teorici sono gli stessi ma gli step esercitativi indicati in precedenza sono da sostituire con la redazione di una relazione di analisi di un piano o un progetto di un ambito territoriale urbanizzato a scelta dello studente e redatto nel corso degli ultimi 20 anni, composta da un minimo di 30.000 e un massimo di 50.000 caratteri (spazi inclusi). Non vi sono restrizioni di scala sull’ambito territoriale da scegliere, ma si consiglia vivamente di evitare porzioni di territorio ampie e complesse, come ambiti di area vasta o città metropolitane, e preferire piccoli comuni o porzioni di città metropolitane (un quartiere, il waterfront, l’area industriale, il porto, il centro storico, etc.). L’analisi va condotta con l’obiettivo di verificare in che misura gli argomenti teorici del corso trovano (oppure no) una rispondenza nei contenuti del piano o del progetto analizzato. Si consiglia di chiedere al docente indicazioni più dettagliate sullo svolgimento della relazione.




Testi di riferimento

1.     AA. VV. (2019) Economia fondamentale. L’infrastruttura della vita quotidiana. Einaudi

2.     AA. VV. (2021) Diritti in città. Gli standard urbanistici in Italia, dal 1968 a oggi. Donzelli

3.     Arnstein, S. R.(1969) A Ladder Of Citizen Participation. In Journal of the American Planning Association, 35: 4, 216-224

4.     Bettini, V. (2004) Paradigmi e Teorie. In Bettini V. (2004) Ecologia Urbana. L’uomo e la città. Torino: UTET; pp. 55-80

5.     Bobbio, L. (a cura di, 2004) A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi, Edizione scientifiche italiane, pp. 1, 2, e 9-53 (disponibile on-line all’indirizzo: http://partecipazione.formez.it/sites/all/files/A%20più%20voci.pdf

6.     Campos Venuti, G. (1993) ‘Cinquant’anni: tre generazioni urbanistiche’. In Campos Venuti G. e Oliva F. (a cura di) Cinquant’anni di urbanistica in Italia 1942-1992. Bari: Laterza

7.     Davoudi, S. et al. (2012) Resilience: A Bridging Concept or a Dead End? In Planning Theory & Practice, 13:2, 299-307

8.     DM1444/68

9.     Giusti, M. & Magnaghi, A. (1994) L’approccio territorialista allo sviluppo sostenibile. In Archivio Studi Urbani e Regionali, n°52, pp. 45-74

10.  Harvey, D. (2005) Una breve storia del neoliberismo. Il saggiatore

11.  LRS 19/20

12.  Ostanel, E. (2017) Spazi fuori dal Comune. Rigenerare, includere, innovare. Milano: Franco Angeli

13.  pp. 6-10 del Piano Strategico della Città Metropolitana di Genova (https://pianostrategico.cittametropolitana.genova.it/sites/default/files/psm2017/All.1_PSM%20aprile%202017.pdf) per comprendere cosa è la pianificazione strategica e capire il suo rapporto con la pianificazione territoriale tradizionale.

14.  Rees, W. E. (1997) Urban Ecosystems: the human dimension. - trad. it in Bettini V. (2004) Ecologia Urbana. L’uomo e la città. Torino: UTET; pp. 89-100.

15.  Salzano, E. (2005) Fondamenti di urbanistica. Bari: Laterza

16.  Spirn, A. (1985) The Granite Garden. Urban Nature and Human Design. Basic Books

17.  Watson, V. (2014) Co-production and collaboration in planning – The difference. In Planning Theory & Practice, 15:1, 62-76



AutoreTitoloEditoreAnnoISBN

Programmazione del corso

 ArgomentiRiferimenti testi
1 Strumenti e approcci dell’Urbanistica riformista2, 6, 8, 15
2 Gli strumenti della pianificazione ambientale4, 9, 14, 15, 16
3 La svolta processuale della pianificazione contemporanea3, 5, 9, 11, 13, 17
4 Dal progetto della sostenibilità a quello della resilienza1, 2, 7, 12

Verifica dell'apprendimento

Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica e conseguente valutazione del rendimento di ciascuno studente varia nel caso degli studenti che scelgano di ‘frequentare’ il corso e quelli che invece decidono di sostenere l'esame finale da non frequentanti, sulla base dei seguenti criteri.

 

STUDENTI FREQUENTANTI:

·       Frequenza delle lezioni: la frequenza delle lezioni verrà monitorata, insieme alla partecipazione alle attività svolte insieme (in aula o sul campo). Essa pesa per il 10% (3/30) nella valutazione del rendimento complessivo.

·       Esercitazione didattica: l’esercitazione didattica è il prodotto di sintesi di 4 diversi step esercitativi. Per ogni step, lo studente è chiamato a seguire le indicazioni del docente durante le ore di lezione, raccogliere e analizzare dati in base alle indicazioni ricevute, sfruttando sia le ore di laboratorio sia quelle da dedicare allo studio individuale, e deve essere pronto a condividere gli esiti del proprio lavoro con il resto della classe ed eventuali ospiti esterni (es: attori territoriali con interessi specifici al lavoro svolto dalla classe) durante le revisioni collettive concordate con il docente. La puntualità e il rigore con cui verrà svolto questo lavoro di elaborazione e condivisione, verrà inglobato nell'elaborato finale di corso e verrà presentato nel corso di una prova orale, contano per il 50% (15/30) nella valutazione del rendimento complessivo.

·       Prove in itinere e finale: i contenuti teorici del corso saranno oggetto di un esame scritto a domande aperte, che si svolge durante la sessione di esami prima della prova orale. Lo studente frequentante può scegliere di sostenere l’esame scritto dividendolo una prova in itinere, che copre i contenuti affrontati durante la prima metà del corso, e una prova scritta finale, che copre i contenuti affrontati durante la seconda metà del corso. L’esito delle due prove scritte conta per il 40% (12/30) nella valutazione finale del rendimento didattico.

 

Sintesi della Scheda di valutazione per studenti frequentanti:

  • Frequenza e partecipazione alle lezioni 10% (3/30)
  • Esercitazioni didattiche settimanali ed elaborato finale: 50% (15/30)
  • Prova in itinere e prova finale: 50% (12/30)

 

STUDENTI NON FREQUENTANTI:

·       Prove scritta e orale: i contenuti teorici del corso saranno oggetto di una prima valutazione attraverso un esame scritto a domande aperte; durante l’esame orale, il docente può effettuare domande di chiarimento sulle risposte dello scritto per la valutazione della comprensione critica dei contenuti teorici del corso. L’esito di tale valutazione conta per il 50% (15/30) nella valutazione finale del rendimento didattico.

·       Completamento dell'esercitazione didattica: l'esercitazione didattica è un elaborato scritto e grafico redatto in autonomia e individualmente da ciascuno studente (secondo le indicazioni fornite nella sezione “contenuti del corso”) per verificare in che misura gli argomenti teorici studiati in letteratura sono strati tradotti praticamente in una esperienza di pratica professionale. La relazione, che viene presentata nel corso di un esame orale, viene valutata sulla base della sua completezza (copre tutti i punti richiesti), del suo rigore (presenta di riferimenti bibliografici corretti), e della sua qualità formale (qualità della comunicazione sia del testo che delle immagini, qualità dell’impaginazione, etc.), e pesa pesa per un 50% (15/30) sulla valutazione complessiva del rendimento dello studente agli esami.

 

Sintesi della Scheda di valutazione per studenti NON frequentanti:

  • Prova scritta e orale: 50% (15/30)
  • Esercitazioni didattica (relazione su un piano o un progetto recente): 50% (15/30)

 

Esempi di domande e/o esercizi frequenti

  • quali sono le critiche mosse alla pianificazione territoriale negli anni '80?
  • quali sono i paradigmi e gli approcci emergenti negli anni '90 e in che modo rispondono alla crisi degli anni '80?
  • che differenza c'è tra pianificazione contrattata e pianificazione negoziata?
  • che differenza c'è tra pianificazione partecipata e pianificazione co-prodotta?
  • quali sono le teorie economiche alla base dei paradigmi di pianificazione emergenti nella contemporaneità?
  • che differenza c'è tra pianificare la città sostenibile e pianificare la città resiliente?